lunedì 31 marzo 2014

SUPERMEGAPOLPETTONE DEL SALUMIERE

Modestia a parte... oltre ad essere la maga delle polpette sono, di logica conseguenza, la maga del polpettone. 
Questo polpettone supermegaricco me lo sono "inventato" per dare fondo a rutti i rimasugli di salumi e formaggi che giacevano nel frigo rinseccoliti e, devo dire la verità, l'ho fatto anche per far fare bella figura a mia figlia (e logicamente per gonfiarmi un po' pure io) che aveva invitato una sua amichetta abituata a mangiare molto bene (non posso dire che lavoro fa il padre altrimenti non è carino)... Insomma, non volevo essere da meno. Fatto sta che questa simpaticissima ragazzina alla fine non é venuta perché c'era stato un errore di comunicazione tra le due. Vabbè, poco male, ce lo siamo pappati noi e il culetto che era rimasto l'ho dato a mio padre che impazzisce per il mio polpettone (miracolosamente, visto che ridacchia sotto i baffi tutte le volte che gli propino qualcosa di mio). La procedura è semplicissima, il risultato è di grande effetto e davvero molto buono. Questa volta ho fatto un servizio fotografico per seguire passo passo la creazione del supermegapolpettone del salumiere.

TEMPO in tutto, tra preparazione e cottura circa un'ora e mezzo
DIFFICOLTA' media/bassa
INGREDIENTI per 8 persone
1 kg di macinato di manzo un po' grasso
150 gr di mortadella
100 gr di prosciutto cotto
100 gr di prosciutto crudo o speck
100 gr di formaggio filante
due bicchieri di pangrattato gf (o 1 bicchiere di pangrattato + 1 bicchiere di fiocchi di mais o gallette di riso/mais)
1 bicchiere scarso di latte
3 uova
4 cucchiai di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di erba cipollina tritata
4 cucchiai di parmigiano
1/2 noce moscata grattugiata o 1 cucchiaino di polvere
sale e pepe

In una ciotola metti il pangrattato (o il mix pangrattato+fiocchi di mais o gallette sbriciolate), versa il latte e attendi 5 minuti che il liquido si assorba. Unisci il parmigiano, la noce moscata, il prezzemolo, l'erba cipollina, le uova, il sale e il pepe e mescola bene con un cucchiaio. Se risulta troppo liquido aggiungi un po' di pangrattato, della maizena o della fecola di patate. Nel frattempo frulla insieme la mortadella e il prosciutto cotto e uniscili al composto. Aggiungi la carne macinata e mescola molto bene con le mani. Accendi il forno a 200°.
Adagia le fette di prosciutto crudo su della carta forno o della pellicola fino a formare il "lenzuolo" che ricoprirà il polpettone. Mettici sopra metà del composto per quasi tutta la lunghezza del "lenzuolo". In mezzo metti dei bei pezzettoni di formaggio e ricopri tutto con il resto dell'amalgama. Con le mani dai una bella forma silureggiante al tuo polpettone. Con l'aiuto della carta forno o della pellicola ricoprilo facendo aderire il prosciutto crudo tutto intorno al composto.
Metti il polpettone in una teglia da forno un po' stretta (tipo quella del plum cake) e unta. Cuoci per un'oretta controllando la cottura con un termometro da carne (se non hai il termometro da carne puoi vedere se è cotto infilando uno stecchino, se esce tanto liquido vuol dire che ancora non è pronto).
Quando è cotto tiralo fuori dal forno e aspetta una mezz'ora prima di affettarlo. Servilo con un contorno fresco, con delle verdure al forno o con un purè.
Logicamente chi non deve seguire una dieta senza glutine può utilizzare il pangrattato normale o il pane.

venerdì 28 marzo 2014

FRAU-STATINE PERFETTINE

Hahahaha, questa volta l'ho quasi raggiunta... la vedo, lì davanti a me che mi aspetta dopo il traguardo, ma io, prima o poi, la raggiungerò (forse, ma non è detto). Di chi sto parlando? ma di Frau, la mia amica Gaia che cucina talmente bene che rende vani tutti i miei sforzi. 
Questa volta ho voluto provare a fare delle crostatine perfette, come le sue che sembrano appena uscite dal forno del più pignolo pasticcere del mondo. Stavolta ho comprato un coppapasta smerlato e una similperfezione estetica l'ho raggiunta. Poi vabbè, la marmellata e la nutella si sono comportate male durante la cottura, comunque non  mi posso lamentare del risultato!

TEMPO un'oretta (compreso il riposo della pasta frolla)
DIFFICOLTA' media
INGREDIENTI per 18 crostatine
270 gr di farina gf
125 gr di burro morbido
50 gr di farina di mais (fioretto)
80 gr di farina di riso
3 uova
50gr di zucchero di canna chiaro
nutella q.b. (certo è un attentato dire così)
marmellata q.b.

Mescola velocemente tutti gli ingredienti con un robot da cucina o con la punta delle dita. Fai una palletta e coprila con la pellicola. Riponila in frigo per mezz'ora. Modella le crostatine (o la crostata) dentro le apposite formine e metti al centro una noce di nutella o di marmellata. Cuoci a 170° fino a quando le crostatine sono dorate e croccanti, sfornale, lasciale freddare su una gratella e spolverizzale con dello zucchero a velo.
Questa ricetta l'ho inventata... le crostatine sono durate 24 ore...

giovedì 27 marzo 2014

MINESTRA DI FAGIOLI E GUANCIALE

Giuro che questa è l'ultima ricetta invernale che vi propino! Lo so, lo so che faccio troppe minestre, zuppe, vellutate e minestroni, ma in inverno sono tanto buone e scaldano l'anima oltre che la pancia! Questi fagioli secchi li compro a Campagna Amica, un'iniziativa promossa dalla Coldiretti che organizza a domeniche altrenate un bellissimo mercato sui giardini pensili dell'Auditorium. Questo mercato promuove i punti di eccellenza della filiera agricola italiana dal produttore al consumatore e a km zero. Io ci vado spesso a comprare le uova biologiche (vere), le verdure del contadino (bruttarelle e stortignaccole ma buonissime), il miele, la ricotta, i formaggi di capra e i legumi dalle fogge più particolari. Questa volta ho comprato questi fagioli (di cui non conosco il nome) che mi hanno aiutato a fare una buonissima minestra dal sapore verace.
TEMPO 1 ora
DIFFICOLTA' bassa
INGREDIENTI
fagioli secchi dal nome sconosciuto circa una tazza a persona
guanciale q.b.
sedano 2 coste
cipolla 1 grande
2 foglie di alloro
olio e.v.o
sale e pepe

Fai rosolare nella pentola a pressione 3 cucchiai di olio, la cipolla e il sedano tritati finemente, l'alloro, e il guanciale. Quando è tutto ben cotto aggiungi i fagioli (lavati), il sale, il pepe e copri con acqua sufficiente a ricoprire il tutto per 3 volte il volume dei fagioli. Chiudi la pentola e manda a pressione. Dal fischio cuoci per 40 minuti. Una volta sfiatato il vapore apri con attenzione la pentola, e, se ti piace, dai una frullatina veloce al tutto per renderlo più vellutato. Servi con un filo abbondante di olio, del parmigiano se ti piace e una generosa macinata di pepe fresco.

martedì 25 marzo 2014

MAIALE PICCATO


Si, lo so che forse è tutto frutto della mia fantasia e che quello che sto per affermare non ha alcun senso, ma mi piace immaginare che la carne di maiale sia meno "pompata" e più sana della cugina mucca e dello zio pollo (sicuramente lo è rispetto al figlio vitello!). Comunque il maiale lo compro volentieri (a Campagnano) anche se è davvero troppo stoppaccioso e anche se preferisco il sangue che sgorga da una bella bistecca di manzo sapientemente munita della sua bella crosticina sbruciacchiata e supersalata. 
Dell'amico maiale mi piacciono moltissimo le fettine di costa perché sono molto grasse e questo pezzo cotto al barbecue o alla griglia diventa più morbido grazie allo scioglimento del grasso, logicamente mi piacciono le salsicce (le più buone del mondo sono quelle dell'Esselunga di Massa), il prosciutto e la Mustela sarda.
Questa volta ho comprato delle belle fette di arista e le ho cucinate come la mia mamma mi faceva da piccola: semplicemente piccate.

TEMPO 20 minuti
DIFFICOLTA' bassa
INGREDIENTI
2 fette di arista a persona
farina GF
limoni
prezzemolo
burro
olio e.v.o.


Prendi le tue belle fettine e battile con la parte "dentata" del batticarne fino a farle diventare più fini e larghe. Infarinale e rimuovi la farina in eccesso. Prendi una padella antiaderente e fai sciogliere 3 noci di burro e un filo di olio. Metti le fettine e fai dorare da entrambi i lati. Aggiungi il prezzemolo, il sale e il succo del limone (1 limone per 6 fettine più o meno). Lascia che la carne si rosoli bene, girala e aggiungi un altro po' di prezzemolo tritato. Quando il limone è sfumato e le fettine sono ben rosolate spegni il fuoco e servi le fettine ancora ben calde.





lunedì 24 marzo 2014

TORTA PROFUMOSA DI ARANCIA E CIOCCOLATO

A me la scorza d'arancia in tutte le sue possibili varianti non è mai piaciuta, anzi, la schizzo come potrei schizzare... non so, a me piace tutto, ecco forse come il cervello fritto (che invece di sicuro sarà buonissimo), ah no, ecco, ho trovato il paragone: come il coriandolo. Comunque... La scorza d'arancia la trovo immangiabile, però, c'è sempre un però: il connubio perfetto del cioccolato con l'arancia della Fiesta ("Fiesta ti tenta tre volte tanto" per intenderci) è un sapore che mi è restato impresso nel dna da quando ero pischella e al quale non posso rinunciare.
A Clementina piace più o meno tutto, ma Ottavia ha dei gusti molto più difficili e limitati quindi, per farle piacere questa torta, il percorso è stato studiato a tavolino: ho dovuto comprarle una Fiesta a settimana in modo che dopo un po', levandogliela, ne avrebbe sentito la mancanza e, quindi, una volta proposta questa torta dai sapori molto simili, l'avrebbe divorata come una tossica in astinenza.  
La ricetta base è sempre la solita, ricordate che se non siete celiaci potete utilizzare la normale farina 00.

TEMPO 45 minuti
DIFFICOLTA' nulla
INGREDIENTI
per la torta semplice
1 bicchiere di yogurt (all'arancia è meglio)
2 bicchieri di zucchero (meglio se di canna o metà e metà)
3 bicchieri di farina GF
1/2 bicchiere di olio di semi di mais o di girasole
3 uova
1 bustina di lievito
la buccia grattugiata di 2 arance non trattate
100 gr di gocce di cioccolato

per la bagna
1 bicchierino di Cointreau o altro liquore all'arancia
3 cucciai di zucchero
1/2 bicchiere di succo di arancia

Questo è il complicatissimo procedimento: prendi tutti gli ingredienti e mescolali bene insieme. Cuoci in una teglia imburrata ed infarinata a 170° per circa 40 minuti (fino a quando, infilando uno stuzzicadenti al centro della torta questo ne esce pulito).
Fine.
Se vuoi rendere la torta più ricca e maialosa puoi imbibirla con la bagna: prendi il Cointreau, il succo di arancia e lo zucchero e falli bollire lievemente per qualche minuto. Quando la torta sarà pronta e ancora calda prendi un pennellino da cucina o, più semplicemente un cucchiaino e spennella la superficie della tua torta con la bagna. 
P.S. Questa torta può essere mangiata così com'è oppure con delle fragole, del cioccolato fuso o con della marmellata di arance amare (aaaagh orrore!).

venerdì 21 marzo 2014

MARMELLATA DI PRIME PRIMIZIE PRIMAVERILI

Primavera non bussa, lei entra sicura, come il fumo lei penetra in ogni fessura, ha le labbra di carne e i capelli di grano, che paura, che voglia che ti prenda per mano, che paura, che voglia che ti porti lontano. Fabrizio De Andrè.

Ecco arrivata la primavera. 
Non so se qualcuno di voi ha mai provato a fare la marmellata di fragole a casa. Ecco, per me la primavera ha lo stesso profumo della marmellata appena fatta, che riempie la casa ed esce dalle finestre come una nebbia rosa. Fare la marmellata in casa (o la confettura o come cavolo si deve chiamare questa cosa che faccio) è una grandissima soddisfazione perché quando dopo dei mesi apri il tuo bel barattolino, ne esce tutta la fragranza, la freschezza e il profumo della primavera.
Vorrei precisare che di solito non compro frutta e verdura fuori stagione, queste fragole però erano stupende, profumatissime ed importate dalla vicina Grecia, dove saranno state sicuramente coltivate in serra, ma il sapore non ne ha risentito minimamente.

TEMPO 3 ore
DIFFICOLTA' bassa
PAZIENZA molta
INGREDIENTI
1 kg di fragole mondate e lavate
dai 500 ai 700 gr di zucchero meglio se metà di canna e metà bianco
qualche goccia di limone se piace

Il procedimento è facilissimo ed è molto duttile. Potete fare la marmellata secondo i vostri gusti. Io non amo i pezzettoni quindi, una volta cotte, frullo le fragole (oppure frullo le fragole prima di metterle in pentola). Pure la quantità di zucchero può variare, io ce ne ho messo il minimo necessario per la conservazione (250gr di canna e 250gr bianco per kg di frutta fresca), ma con poco zucchero la marmellata viene più liquida. 
 
Quindi, prendi le tue belle fragole, immergile velocemente nell'acqua per lavarle, elimina le parti danneggiate o poco mature e togli il picciolo. Se ti piacciono i pezzettoni tagliale solo a metà altrimenti, se hai la pazienza che a me manca, tagliale molto piccole o, come faccio io più sbrigativamente, frullale. Metti le fragole nel pentolone (il più grande che hai per evitare che strabordi la marmellata quando bolle) e aggiungi lo zucchero. Se hai tempo e voglia la marmellata viene più buona se lasci il tutto a macerare per qualche ora. A questo punto metti la pentola sul fuoco usando lo spargifiamma (INDISPENSABILE) e fai cuocere girando di tanto in tanto. Per verificare se la marmellata è pronta prendine una cucchiaiata e mettila su un piatto. Aspetta una decina di minuti e inclina il piatto. La marmellata è pronta quando non cola o cola molto lentamente. Comunque sia si può pure verificare dal bollore: all'inizio le bolle della marmellata saranno grosse perchè c'è ancora una grande percentuale di acqua, poi, a lungo andare, l'acqua evaporerà e le bolle si faranno più piccole. Quando sono di circa 1,5/2 cm puoi fare la prova del piatto. Una volta pronta dovrai munirti di barattoli puliti e asciutti. Mentre la pentola è ancora sul fuoco, mediante lo specifico imbuto a bocca larga, versa la marmellata ancora bollente dentro al barattolo. Chiudilo immediatamente e riponilo a testa in giù. In questo modo eviti di sterilizzare i barattoli (che è la procedura più noiosa di questa terra) perchè la marmellata ancora bollente sterelizza immediatamente il vetro e l'interno del tappo. Dopo un'oretta rigira i barattoli e vedrai che il tappo si sarà incavato perchè il raffreddamento della marmellata avrà prodotto il sottovuoto. Puoi mangiare la tua "conserva di primavera" subito fino a almeno un anno/un anno e mezzo.

giovedì 20 marzo 2014

STROZZAPRETI SUGO E RICOTTA

L'odore del basilico fresco unito al pomodoro e alla ricotta è un mix celestiale che mi ricorda quando ero bambina (anche se da bambina adoravo gli immancabili spaghetti al ketchup). 
Io una cosa che non so fare è il sugo di pomodoro. La mia massima aspirazione è riuscire a fare quel sugo semplice semplice (ma per me impossibile) che ha quel profumo fresco e verace che riempie i vicoletti dei paesini di campagna. Questa pasta semplicissima è un passepartout facile, veloce e che mette tutti d'accordo. Potrei pure non scrivere la ricetta, ma c'è chi sta peggio di me e, forse, una linea guida la gradisce.

TEMPO mezz'ora
DIFFICOLTA' nulla per chi sa fare il sugo, per me è media
INGREDIENTI per il sugo di una pasta per 4 persone
1 barattolo di polpa di pomodori (io adoro quella bio della Coop)
1 cipolla o scalogno
basilico 
1 etto di ricotta 
olio e.v.o.
sale e pepe

Rosola la cipolla o lo scalogno in 4 cucchiai di olio, aggiungi 5 foglie di basilico e lascialo soffriggere. Versa la polpa di pomodoro e abbassa la fiamma. Cuoci per una ventina di minuti e, quasi all'ultimo, aggiungi il sale con altre 5 foglie di basilico. Quando la pasta è cotta condiscila con il sugo e con la ricotta. Aggiungi un filo di olio a crudo, una bella macinata fresca di pepe e, se ti piace, un po' di parmigiano. 



sabato 15 marzo 2014

PAGNOTTELLE BIRMINGHAMTERNANE

Figghje mie! Vado fiera di queste pagnottelle, sono venute davvero, davvero bene! la crosta è croccante, la mollica è umida al punto giusto e non si sente quel retrogusto di pesce marcio tipico di alcune farine gf...  
Devo dire la verità, quando ho scelto questa ricetta, copiata di nascosto dai ricettari di Frau, la mia intenzione era di fare dei panini morbidi, una via di mezzo tra panino al latte e panino all'olio, invece sono venuti fuori dei serci con un peso specifico pari a quello del tufo. La ricetta si intitolava "panini al latte inglesi"... bah il latte c'è, il burro pure, ma alla fine ne è risultato un semplicissimo mini pane ternano.

TEMPO mezz'ora di lavorazione + 2 ore e più di lievitazione
DIFFICOLTA' media
INGREDIENTI
350 gr di mix pane Nutri Free
400 gr di farina per pane Glutino
180ml di acqua
350ml di latte tiepido
1 cubetto di lievito di birra
25 gr di burro morbido
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale

In un bicchiere versa 100 ml di acqua tiepida, il cucchiaino di zucchero e il cubetto di lievito sbriciolato. Mescola e lascia riposare per una decina di minuti. In una ciotola mescola insieme le farine con il sale, il latte a temperatura ambiente o leggermente tiepido, il resto dell'acqua e il lievito sciolto nell'acqua zuccherata. Mescola bene e impasta energicamente per una decina di minuti. Forma dei paninetti e mettili sulla precedentemente coperta di carta da forno. Metti le teglie (ne verranno 2) nel forno che avrai precedentemente scaldato a bassissima temperatura e poi spento. Lascia lievitare i paninetti per circa 2 ore, se hai tempo lasciali di più. Togli le teglie dal forno e accendilo a 220° con dentro un contenitore piccolo dovre avrai versato un po' d'acqua e che ti fornirà il vapore necessario per la cottura. Inforna i panini e falli cuocere per circa 15 minuti.

giovedì 13 marzo 2014

CONCHIGLIONI CON SUGO DI VORREIMANONPOSSOESSEREUN: BRASATO

Oggi sono tutta incriccata e non riesco a fare un post come si deve, quindi ricorro al piano B e vi propino una ricetta che non è una ricetta ma è un buon utilizzo dei resti. 
Ho semplicemente condito dei conchiglioni con il sugo rimasto del vorreimanonpossoessereunbrasato di qualche giorno fa, un filo di olio e una bella manciata di parmigiano... 
Non vi va di andare indietro nei post? Niente paura, eccovi di nuovo la ricetta di partenza. Unica cosa, se volete fare questa pasta non dovete finire il vorreimanonpossoessereunbrasato, ma dovrete tagliarvi le mani e lasciare un po' di sughino e un po' di carne che andrete a frullare sommariamente. Con questo "ragù" di resti farete un piatto eccezionale, forse ancora più buono della carne stessa.

TEMPO un'ora e mezza circa
DIFFICOLTA' media
INGREDIENTI per 4 ospiti esigenti
1 arista di circa 700 gr
4 carote
2 coste di sedano
2 cipolle
1 scalogno
1 foglia di alloro
1 pizzico di cannella
1 rametto di rosmarino
1 chiodo di garofano
1 litro di vino rosso corposo  
olio e.v.o
sale e pepe
Prendi l'arista, cospargila di sale massaggiandola bene e rosolala nella pentola a pressione con 4 cucchiai di olio e il rametto di rosmarino. Taglia a tocchetti tutte le verdure e aggiungile alla carne con la cannella, l'alloro e il chiodo di garofano. Aggiusta di sale e versa tutto il vino. Chiudi la pentola a pressione e cuoci 1 ora e un quarto dal fischio. Tira fuori la carne e lasciala intiepidire. Togli la foglia di alloro, il rosmarino e il chiodo di garofano dalle verdure e frulla tutto con un frullatore ad immersione. Quando la carne sarà tiepida tagliala a fette (se ci riesci visto che la carne sarà morbidissima) e cospargila del suo sughetto.

mercoledì 12 marzo 2014

RICETTE DEGLI AMICI: LA TORTA AL CIOCCOLATO DI CECILIA


Questa è una nuova rubrica che ho deciso di inserire perché ci sono delle ricette non mie che sono talmente buone che è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare. 
Questa volta la ricetta della torta al cioccolato e noci non è di Cesare (orrenda battuta) ma è di Marta, un'amica di Martina e ora pure amica mia. Anche lei, come me, ha una bimba celiaca, Cecilia, che va matta per questo dolce. 
Marta è stata così gentile da voler arricchire il mio blog con la sua preziosa ricetta e per questo la ringrazio.

"E' molto semplice ma piace tanto ai bambini... ed anche ai grandi!!! Io la uso come passe-partout un po' in tutte le occasioni usando piccole varianti a seconda del caso" Marta

TEMPO 45 minuti circa
DIFFICOLTA' media/bassa
INGREDIENTI 
100g di cioccolato fondente
150g di burro
3 uova 
250g di zucchero 
100 g di farina gf  
80 g circa di noci sgusciate 



Fai scaldare il forno a 180°. Nel frattempo sciogli a bagnomaria il burro e il cioccolato a pezzettini. In una terrina mescola molto bene la farina, lo zucchero e le uova. Aggiungi il composto sciolto e tiepido di burro e cioccolato. Amalgama tutto bene fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Aggiungi per ultimo le noci spezzettate non troppo sottilmente. Trasferisci il tutto in una teglia imburrata ed infarinata di circa 22-24 cm di diametro e fai cuocere la torta per circa 25-30 minuti nel forno ventilato. Passato il tempo spegni il forno e lascia la torta dentro per altri 5 minuti. Servila spolverizzandola con tanto zucchero a velo. E' una torta morbida e golosa, ma se la vuoi rendere ancora più maiala puoi accompagnarla con del gelato e/o della panna montata.

martedì 11 marzo 2014

VORREIMANONPOSSOESSEREUN: BRASATO

Ovvero: similbrasato di porco al vino che ho trovato aperto.
Allora, partiamo dal presupposto che la carne non è quella giusta, il vino nemmeno, la ricetta me la sono semi inventata andando a memoria e, confesso pure questo subito, questo piatto l'ho fatto in 1 ora e poco più (quindi la marinatura notturna gliel'ho solo raccontata alla mia cara arista e lei si è comportata di conseguenza). D'altronde cosa puoi chiedere ad un povero porco che sogna di essere un bel pezzo di manzo? Nulla! solo di essere apprezzato per quello che è: un vorreimanonpossoessereunbrasato.
Oggi ho avuto un ospite "importante" a pranzo... beh ospite importante è un parolone, diciamo che abbiamo avuto una buona forchetta abituata a mangiare bene. Avevo un'arista in frigo ma non mi andava di farla al latte come sempre, non mi andava di farne delle fettine, non mi andava di farla con le mele e le prugne perché non le avevo, allora ho pensato di fare una doppia ricetta: porco brasato oggi e pasta con ragù di porco brasato domani. Ospite esigente accontentato e pranzo di domani organizzato... Come avrebbe detto il mio prof. di filosofia Meucci (la cui fine è stata molto chiaccherata): "che donna!". 

TEMPO un'ora e mezza circa
DIFFICOLTA' media
INGREDIENTI per 4 ospiti esigenti
1 arista di circa 700 gr
4 carote
2 coste di sedano
2 cipolle
1 scalogno
1 foglia di alloro
1 pizzico di cannella
1 rametto di rosmarino
1 chiodo di garofano
1 litro di vino rosso corposo  
olio e.v.o
sale e pepe

Prendi l'arista, cospargila di sale massaggiandola bene e rosolala nella pentola a pressione con 4 cucchiai di olio e il rametto di rosmarino. Taglia a tocchetti tutte le verdure e aggiungile alla carne con la cannella, l'alloro e il chiodo di garofano. Aggiusta di sale e versa tutto il vino. Chiudi la pentola a pressione e cuoci 1 ora e un quarto dal fischio. Tira fuori la carne e lasciala intiepidire. Togli la foglia di alloro, il rosmarino e il chiodo di garofano dalle verdure e frulla tutto con un frullatore ad immersione. Quando la carne sarà tiepida tagliala a fette (se ci riesci visto che la carne sarà morbidissima) e cospargila del suo sughetto. Il giorno dopo puoi usare gli avanzi per condire la pasta.


lunedì 10 marzo 2014

VICHYSSOISE (O, PIU' TERA TERA, VELLUTATA DI PATATE E PORRI)

Come far ingurgitare alle bambine delle sane verdure? Come far diventare divertente ('nsomma...) una cena quando non c'è nulla da ridere se iniziano a lemantarsi della sbobba che gli propino? 
Visto che sono della grandi appassionate di Materchef le ipnotizzo e, con piglio Bastianicciano, le interrogo sugli ingredienti che ho utilizzato: una cucchiaiata di assaggio, un ingrediente... finito il piatto si decreta il vincitore. Chi ha indovinato più ingredienti vince un altro piatto che può mangiare o far mangiare ad un altro commensale.
Questa volta hanno fatto tutte e due il bis spontaneamente nonostante avessero scoperto l'esistenza di due verdure cipolloidali nuove: il porro (bblleeeaaah) e, addirittura, lo scalogno (aaaaghhh).
Il nome è chicchissimo, la presentazione può essere carina, il piatto a mio parere è degno pure di una signora cena.

TEMPO mezz'ora in pentola a pressione
DIFFICOLTA' bassa
INGREDIENTI per 4 persone
2 porri grandi o 3 medi/piccoli
2 patate grandi
1 scalogno
1 litro di latte
erba cipollina
noce moscata
sale e pepe
5 noci di burro
olio e.v.o.

Se hai il brodo di pollo (vero) dimezza la quantità di latte e aggiungi mezzo litro di brodo di pollo.

Pulisci le patate, taglia a rondelle i porri fino all'attaccatura delle foglie più verdi, sbuccia lo scalogno e affettalo finemente. Nella pentola a pressione fai sciogliere il burro e aggiungi il porro e lo scalogno. Dopo 5 minuti aggiungi le patate, un bel pizzicone di noce moscata, un cucchiaino di erba cipollina, il sale, il pepe e, infine, il latte (o il latte + il brodo di pollo). Chiudi la pentola a pressione e cuoci dal fischio 20 minuti. Frulla tutto con un frullatore ad immersione e controlla la cremosità, se la Vichyssoise risulta troppo liquida riaccendi il fuoco e falla stringere, se è troppo asciutta diluiscila con un po' di acqua o latte caldo.
Servi con un filo di olio e, se piace, con del parmigiano. Io qui ci ho messo un tondino di caprino del contadino.

giovedì 6 marzo 2014

CARCIOFI FRITTI FRITTI

Oggi vi sparo questa velocissima "non ricetta" solo per ricordarvi che chi mangia senza glutine non deve rinunciare alle cose che gli piacciono di più solo perchè c'è l'intoppo iniziale della farina.
Tutto si può fare, basta utilizzare gli ingredienti GF giusti!
Io adoro i carciofi fritti, ma le mie figlie li hanno sempre guardati con disprezzo, come fossero dei granchi secchi e puzzolenti trovati sulla spiaggia.
Ieri mi sono imposta: ho comprato 4 carciofoni meravigliosi, sodi e croccanti, li ho puliti per benino, li ho messi in acqua e limone per non farli annerire e poi, dopo averli asciugati un po', li ho cosparsi di farina di riso. Padellone a bordi alti, tanto, tanto olio e in 10 minuti ho fritto questi stupendi fiori. Arrivate le bambine da scuola si sono ritrovate con un piattone di carciofi fritti, e basta.
Morale della favola: alla fine si sono litigate gli ultimi pezzi tanto che oggi li ho dovuti ricomprare e, tra poco, munita di cuffiettantipuzzo, ricomincerò a friggere, friggere e ancora friggere per la felicità del bidone per la raccolta dell'olio esausto.

mercoledì 5 marzo 2014

POLLICINI

Perché li ho chiamati Pollicini? Mah forse perché sono così piccoli e bianchi che sembrano le briciole di pane lasciate da Pollicino nel bosco... stucchevole, terribilmente stucchevole questa spiegazione!
Comunque sia questa ricetta l'ho trovata sul libro preziosissimo che mi ha regalato Alda un giorno qualsiasi, è stato un regalo così pensato e del tutto inaspettato che mi ha veramente commosso, forse è per questo che sono sdolcinata oggi.
Questi buonissimi dolcetti sono una via di mezzo tra un biscotto ed un cupcake, la consistenza è compatta e morbida ma non soffice ed areata.

TEMPO mezz'ora
DIFFICOLTA' media/bassa
INGREDIENTI per 24 pollicini (della grandezza di mini cupcakes)
250 gr di farina gf
100 gr di zucchero 
3 uova
20 gr di miele
120 gr di burro morbido
100 ml di latte
la buccia grattugiata di un limone
1/2 cucchiaino da caffè di lievito
PER LA GLASSA
zucchero a velo
succo di limone
albume
Monta gli albumi a neve ferma. In un'altra ciotola monta lo zucchero con il burro morbido, aggiungi i tuorli, poi la farina, la buccia di limone, il miele, il lievito e, infine, il latte. Monta tutto per bene. Con una spatola incorpora molto delicatamente gli albumi montati a neve mescolando dal basso verso l'alto. Versa l'impasto dentro i pirottini e inforna a 170°. Quando saranno pronti (se inserisci uno stecchino nel dolcetto questo ne esce pulito) mettili a raffreddare. 
Se vuoi ricoprirli di glassa prendi una ciotolina e mettici lo zucchero a velo, unisci qualche goccia di limone e l'albume mezzo cucchiaino alla volta, mescola bene con una frustina. Appena avrai raggiunto la consistenza desiderata monta con la frustina il composto fino a quando non ti diventa bianco e consistente. Immergi delicatamente i pollicini nella glassa rigirando la parte superiore in modo da coprire tutta la superficie. Metti i pollicini glassati ad asciugare.

lunedì 3 marzo 2014

PACCHERI GUANCIALE E BIETA

Non mi sono di sicuro inventata nulla, ho solo assemblato a caso la solita bieta noiosa al solito maialissimo guanciale che tengo sempre in frigo ed è uscita una buona pasta che unisce il sano al gustoso. La ricetta è talmente banale che quasi quasi nemmeno la scrivo, ma se poi qualcuno di voi è una vera pippa ai fornelli preferisco mettere da parte la pigrizia e tramandarvela.
Pronti????

TEMPO dieci minuti se avete la bieta già cotta, altrimenti venti minuti
DIFFICOLTA' nulla
INGREDIENTI per 4 persone
500 gr di pasta gf
300 gr di bieta già cotta o 400 gr cruda
200 gr di guanciale tagliato un po' spesso
1 bicchiere di vino bianco
1 cipolla
sale e pepe
olio e.v.o.

In una padella grande e a bordi alti fai soffriggere la cipolla affettata finemente in 4 cucchiai di olio. Unisci il guanciale e fallo rosolare per 5 minuti, versa il vino e lascialo evaporare. Unisci la bieta già cotta e sminuzzata oppure solo la parte verde delle foglie fresche lavate e sminuzzate. Metti un po' di sale, una macinata di pepe e copri. Intanto cuoci la pasta al dente. Dopo averla scolata ed aver tenuto da parte un bel bicchierone di acqua di cottura, mettila nella padella e finisci di cuocerla aggiungendo dell'acqua se si asciuga troppo. Completata la cottura servi la pasta con un filo di olio a crudo, una bella manciata di parmigiano e un'altra macinata di pepe.


sabato 1 marzo 2014

POLPO E PATATE (PER NULLA DIETETICO)

Quando vado al supermercato con Clementina sono la donna con meno polso sulla faccia della terra: sarà che insiste talmente tanto quando vuole una cosa che per non ucciderla o ucciderti gliela concedi, sarà che ha quella faccetta metà da angelo metà da triglia che gliele fai passare tutte lisce, sarà che a volte mi diverte farla perdere tra gli scaffali e aspettare che mi corra incontro con le tasche piene di schifezze a lei non concesse, sarà.... sarà che sono una pippa senza piglio, ma a me diverte troppo fare la spesa con lei!
Ieri siamo andate sul tardi e l'ho trovata con la faccia spiaccicata contro al vetro della pescheria che fissava un polpo gigante con dei tentacoli lunghissimi e delle ventose grosse come monete. 
"il poooooolpooooo, mamma, fai il polpo stasera?"
"no clemi è troppo grosso, poi devo congelarlo prima per farlo diventare morbido, poi comunque è tardi, poi la sera è un po' pesante da digerire, poi sarà stoppaccioso così grosso, poi non mi va, poi la casa puzza di pesce per 3 giorni, poi come lo faccio, non so...." Siamo logicamente uscite con il nostro amico polpo che pesava ben 3,200 kg!
Ho seguito il consiglio del pescivendolo che si era innamorato di Clementina e ormai era diventato il suo migliore amico: cuocere il polpo nella pentola a pressione con mezzo bicchiere di aceto. Successo assicurato, la casa non puzzava, il polpo era un burro e in 1 ora secca ho portato a tavola un meraviglioso polpo e patate (che come idea doveva essere dietetico e, invece, la mia golosità lo ha tramutato in un polpo fritto e patate).

TEMPO 1 ora
DIFFICOLTA' media/bassa
INGREDIENTI per 4 persone
1 polpo da 1,5 kg
1kg di patate
1 carota
1 cipolla 
1 costa di sedano 
1/2 bicchiere di aceto
aglio
prezzemolo
olio e.v.o.
facoltativo: olive di gaeta e capperi

Intanto metti il polpo nella pentola a pressione con la carota, la cipolla, la costa di sedano, un po' di prezzemolo, un pizzicone di sale e mezzo bicchiere di aceto. Chiudi la pentola e alza il fuoco. Appena fischia abbassa il fuoco e cuoci per quaranta minuti. Intanto fai bollire le patate o cuocile a vapore per mantenere intatte le sue proprietà nutrizionali. Appena il polpo è pronto tiralo fuori dalla pentola a pressione, scolalo e taglialo a tocchettini. Prendi una grande padella, versaci 4 cucchiai di olio e fai soffriggere 1 spicchio di aglio spremuto. Unisci il polpo e il prezzemolo e fai soffriggere per benino. Appena il polpo sarà ben rosolato, quasi abbrustolito, uniscilo alle patate insipide e ti troverai con un piatto saporito e sfizioso.