Aaaaaah che buono l'Amorpolenta, che ricordi stupendi mi evoca!
Avevo una zia simpaticissima, la sorella di mia nonna, noi bambini la chiamavamo zia Coccò, alcuni la chiamavano Pollo o Polluccio. Non aveva figli nè nipoti e ci viziava da matti! Era bassssssissima, sottotraccia, e aveva le sembianze di un'indiana dell'India. Era una vera forza, correva con le macchine, sciava come un uomo, era sempre allegra e piena di vita e dove c'era lei l'aria si impregnava di un freschissimo profumo di fiori. Tutte le volte che ci veniva a trovare ci portava dei dolci: i marron glacés appena fatti con le violette coperte di zucchero, i cioccolatini Fiat che mangiavo strato dopo strato, il maxi Gianduiotto da 1 kg che tagliavamo a fette con il coltello, le gelatine di frutta che sembravano delle stupende gemme scintillanti e l'Amorpolenta, così semplice e profumato....
Bene, bando ai romanticismi, ho ritrovato anni fa questa ricetta e, logicamente, l'ho subito rifatta. Non vi sto neanche a raccontare che il gusto non era proprio identico... quello dei miei ricordi era contornato da mille altre sensazioni ma, comunque, è una torta davvero buona!
TEMPO 50 minuti circa
DIFFICOLTA' bassissima
INGREDIENTI
200 gr di farina di mais fioretto
200 gr di farina per dolci gluten free
100 gr di zucchero di canna
100 gr di zucchero bianco
200 gr di burro morbido
4 uova
1 bustina di lievito
1/2 stecca di vaniglia o 1/2 fialetta di essenza
8 gocce di estratto di mandorle
Metti tutti gli ingredienti in un robot da cucina o dacci giù di olio di gomito e mescola bene tutto. Se dovesse risultare un po' troppo sodo aggiungi qualche cucchiaiata di latte all'impasto. Versalo in una teglia da plum cake imburrata ed infarinata e cuoci a 180° per 20 minuti e a 160° per altri 20 minuti
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